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SERVIZI OFFERTI

                      01.

 

"Il sostegno psicologico è una funzione di tipo supportivo alla tenuta delle condizioni di benessere della persona, del gruppo o di una istituzione.

 

Il sostegno psicologico si realizza quindi in tutti quei casi entro i quali si ritiene opportuno garantire continuità e contenimento ad una data condizione.

 

Il sostegno psicologico può ad esempio seguire ad un intervento riabilitativo con il fine di rinforzare, solidificare, i risultati ottenuti; ed è opportuno in quelle condizioni irreversibili e/o croniche entro le quali svolge una importante funzione di contenimento e tutela (si pensi ad es. alle patologie degenerative), anche per coloro che le vivono indirettamente.

 

Il sostegno psicologico è un intervento il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita dell’individuo e degli equilibri adattivi in tutte le situazioni (di salute e di malattia), nelle quali ciò si rileva opportuno, sviluppando e potenziando i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione, e che necessita della stesura del bilancio delle disabilità, delle risorse, dei bisogni e delle aspettative del soggetto, nonché delle richieste e delle risorse dell’ambiente.

 

Il sostegno psicologico realizza interventi diretti e mirati ad ottimizzare ogni tipo di relazione affettiva, adeguando la percezione del carico delle responsabilità e sviluppando le reti di sostegno e di aiuto nelle situazioni di disabilità o disagio psichico."

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ORDINE DEGLI PSICOLOGI, Consiglio Nazionale, Prot.15000174, Roma, 05 Giugno 2015.

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02.

"La consulenza psicologica (o counseling) comprende tutte le attività caratterizzanti la professione psicologica, e cioè l’ascolto, la definizione del problema e la valutazione, l’empowerment, necessari alla formulazione dell’eventuale, successiva, diagnosi.

 

Lo scopo è quello di sostenere, motivare, abilitare o riabilitare il soggetto, all’interno della propria rete affettiva, relazionale e valoriale, al fine anche di esplorare difficoltà relative a processi evolutivi o involutivi, fasi di transizione e stati di crisi anche legati ai cicli di vita, rinforzando capacità di scelta, di problem solving o di cambiamento."

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ORDINE DEGLI PSICOLOGI, Consiglio Nazionale, Prot.15000174, Roma, 05 Giugno 2015.

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03.

 

 

"La diagnosi psicologica è l’atto tipico di indagine e valutazione, conoscitivo e comunicativo, in risposta ad una domanda, che si avvale di modelli teorici di riferimento dei processi mentali, del comportamento e della relazione.

 

Al fine di poter definire un processo diagnostico, lo psicologo si avvale del colloquio psicologico e del proprio strumentario psicodiagnostico (test e altri strumenti standardizzati), d’uso esclusivo, per l’analisi del comportamento, dei processi cognitivi e intrapsichici, delle opinioni e degli atteggiamenti, dei bisogni e delle motivazioni, dell’interazione sociale, dell’idoneità psicologica a specifici compiti e condizioni."

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ORDINE DEGLI PSICOLOGI, Consiglio Nazionale, Prot.15000174, Roma, 05 Giugno 2015.

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04.

ABILITAZIONE-RIABILITAZIONE

"Conseguenza dell’azione diagnostica, è la definizione del piano di trattamento, inteso come percorso di abilitazione e di riabilitazione, e che comprende tutte le attività volte a promuovere benessere, sviluppo e mantenimento della salute individuale, di coppia, di gruppo, e nelle istituzioni.

 

Il benessere psicologico è inteso come uno stato di equilibrio fra la persona - con i suoi bisogni e le sue risorse - e le richieste dell’ambiente in cui vive.

 

Esso rappresenta una condizione dinamica, in continuo mutamento e riadattamento, il cui equilibrio non è dato a priori, ma costruito ogni volta, in relazione al contesto socioculturale in cui si è inseriti.

 

La riabilitazione psicologica, di tipo anche cognitivo-funzionale, si avvale di tecniche mutuate da teorie e modelli psicologici e comprende tutte quelle attività finalizzate ad una reintegrazione e recupero di abilità o competenze che hanno subito una modificazione, un deterioramento o una perdita o la compensazione, nei casi in cui non sia possibile il recupero.

 

L’azione riabilitativa è volta a recuperare le capacità e/o le competenze della persona, del gruppo o dell’istituzione, attraverso tecniche che prevedono un percorso di valutazione psicologica e di assessment e consulenza.

 

Rientrano in questo ambito l'attuazione di interventi per la riabilitazione e rieducazione funzionale e integrazione sociale di soggetti con disabilità pratiche, disturbi cognitivi e dell’apprendimento compresi nella definizione di DSA, di deficit neuropsicologici a seguito di malattie degenerative, disturbi psichiatrici o con dipendenza da sostanze."

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ORDINE DEGLI PSICOLOGI, Consiglio Nazionale, Prot.15000174, Roma, 05 Giugno 2015.

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05.

 

Il Decreto Legislativo 81/08 (Sicurezza e Salute nei luoghi di Lavoro) definisce la Formazione come "processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi" (art. 2 comma 1, "aa).

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La Formazione in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro rappresenta, pertanto, uno strumento necessario per contribuire alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.

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Promuovere la Salute e la Sicurezza negli ambienti di Lavoro significa attivare misure adeguate e azioni positive che permettano al lavoratore di acquisire comportamenti sani e sicuri.

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La Salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale: non soltanto, quindi, assenza di malattie o di infermità. Il godimento del più alto standard di salute raggiungibile è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, credo politico, condizione economica o sociale.

 

"Sicurezza", invece, deriva dal latino “sine cura”(ossia, "senza preoccupazione"). Essa, pertanto, potrebbe essere considerata come la consapevolezza che l’evoluzione di un sistema non produrrà stati indesiderati. Ciò, in altri termini, significa sapere che quello che faremo non provocherà dei danni. Nello specifico, per “Sicurezza sul Lavoro” si intende una condizione necessaria per garantire al lavoratore una situazione nella quale non sussista il rischio che si verifichino infortuni/incidenti o che si contragga una malattia professionale. Da un punto di vista giuridico, la locuzione si riferisce all’attività di prescrizione di misure di prevenzione e protezione (tecniche, organizzative e procedurali), che devono essere adottate dal datore di lavoro, dai suoi collaboratori (i dirigenti e i preposti) e dai lavoratori stessi.

 

Nella Formazione per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, la Psicologia offre un ampio contributo. 

 

La Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni, in particolare, si rivela estremamente utile al fine di individuare e studiare quei fattori di rischio che possono minare il benessere psico-fisico delle persone inserite in un contesto professionale e provocare, conseguentemente, un malessere dell'organizzazione (e viceversa). Essa contribuisce, inoltre, a favorire quelle condotte capaci di promuovere consapevolezza, crescita, soddisfazione e realizzazione, sia a livello individuale che organizzativo.
 

La Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni è infatti lo studio dei comportamenti delle persone nel contesto lavorativo e nello svolgimento della loro attività professionale in rapporto alle relazioni interpersonali, all'ambiente di lavoro, ai compiti da svolgere, alle regole e al funzionamento dell'organizzazione. Tale disciplina si propone di favorire il massimo benessere per le persone che lavorano e, contemporaneamente, il massimo vantaggio per l'organizzazione in generale.

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La Salute e la Sicurezza sul lavoro dipendono sia dalle condizioni proprie del Lavoro sia dalle modalità soggettive attraverso cui l'individuo percepisce e valuta il suo contesto. A tal proposito risulta fondamentale il contributo che lo Psicologo può offrire (anche attraverso la Formazione) nella prevenzione, nella valutazione e nella gestione dei rischi psicosociali, come: Mobbing, Burnout,  Stress Lavoro-Correlato, ecc.

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06.

    CRESCITA PERSONALE

La crescita personale è un percorso di esplorazione di sé che conduce ad un progressivo aumento della propria consapevolezza. E’ un cammino senza inizio né fine: ogni sua fase conduce ad una visione più profonda ed autentica della realtà. Essa è realizzazione progressiva del proprio potenziale.
Imparando ad essere chi siamo davvero, al di là della nostra storia di condizionamenti, alimentiamo il nostro benessere a tutti i livelli: fisico, emozionale, relazionale e spirituale.  La crescita personale è quel viaggio nella direzione di ciò che Carl Gustav Jung definiva "Individuazione" e che considerava il fine stesso dell'esistenza, ossia: "... il processo di formazione e di caratterizzazione dei singoli individui, e in particolare lo sviluppo dell’individuo psicologico come essere distinto dalla generalità, dalla psicologia collettiva....un processo di differenziazione che ha per meta lo sviluppo della personalità individuale". Da Jiung "Tipi Psicologici", 1921

06.

    CRESCITA PERSONALE

La crescita personale è un percorso di esplorazione di sé che conduce ad un progressivo aumento della propria consapevolezza. E’ un cammino senza inizio né fine: ogni sua fase conduce ad una visione più profonda ed autentica della realtà. Essa è realizzazione progressiva del proprio potenziale.
Imparando ad essere chi siamo davvero, al di là della nostra storia di condizionamenti, alimentiamo il nostro benessere a tutti i livelli: fisico, emozionale, relazionale e spirituale.  La crescita personale è quel viaggio nella direzione di ciò che Carl Gustav Jung definiva "Individuazione" e che considerava il fine stesso dell'esistenza, ossia: "... il processo di formazione e di caratterizzazione dei singoli individui, e in particolare lo sviluppo dell’individuo psicologico come essere distinto dalla generalità, dalla psicologia collettiva. L'individuazione è quindi un processo di differenziazione che ha per meta lo sviluppo della personalità individuale".  Da Jung "Tipi Psicologici", 1921.

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                              07.   

 

  TUTORING - APPRENDIMENTO                            (DSA)

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In collaborazione con Multicodex SRL di Torino, è attivo il servizio di Tutoring per l'Apprendimento (DSA).

Lo Psicologo che assolve la funzione di "Tutor dell'Apprendimento nel settore dei DSA" è un professionista che ha conseguito una formazione specifica (post-lauream) sui Disturbi Specifici dell'Apprendimento, conosce la normativa vigente in materia ed è tenuto al segreto professionale.

 

Egli ricopre il ruolo di facilitatore e guida per i processi di apprendimento; di promotore dell’autonomia; e di mediatore nei rapporti famiglia-scuola. In particolare:

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  • elabora un intervento personalizzato, calibrandosi sulle caratteristiche del ragazzo, del contesto familiare e di quello scolastico;

  • si pone come facilitatore dell’apprendimento e indirizza lo studente nell’acquisizione di un metodo di studio;

  • propone strategie, strumenti compensativi e tecnologici (aiutando a padroneggiarli);

  • pone attenzione all’organizzazione ed alla pianificazione delle attività;

  • stimola la metacognizione e le funzioni esecutive;

  • promuove la consapevolezza e la realizzazione di potenzialità inespresse;

  • presta attenzione allo stile di apprendimento ed al vissuto della persona rispetto allo studio; 

  • favorisce una più efficace gestione del tempo e del materiale;

  • interviene sulla motivazione, sul senso di auto-efficacia e sull’autostima;

  • ascolta le comunicazioni dello studente e risponde con consapevolezza ed empatia;

  • si pone come figura autorevole e benevola;

  • crea alleanza, cioè una relazione di fiducia in cui fornisce feedback specifici e realistici;

  • aiuta a gestire l'ansia e lo stress.

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Lo Psicologo, in tale ruolo, svolge la propria attività in collaborazione con altri professionisti che seguono lo studente; prende visione della diagnosi e del Piano Didattico Personalizzo (PDP); costruisce alleanza con la famiglia e con la scuola; assume, quando necessario, la funzione di mediatore tra le parti. Egli propone, infatti, soluzioni che tengano conto delle richieste di tutti gli attori coinvolti e facilita così la definizione di strategie ed obiettivi condivisi. Ciò al fine di inviare messaggi coerenti allo studente e creare una rete di supporto. Il tutto in un'ottica di promozione del benessere.

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                                                      08.

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              PREVENZIONE

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"La prevenzione, intesa anche come atto valutativo di situazioni di rischio, comprende tutte quelle attività finalizzate a sensibilizzare, educare, informare ed anticipare atteggiamenti, comportamenti e condotte a rischio o da perseguire.

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Tra le attività di prevenzione che caratterizzano l’intervento psicologico rientrano la promozione del benessere individuale, collettivo, sociale e lavorativo entro processi di sviluppo della convivenza e della qualità della vita, la promozione della salute e di modifica dei comportamenti a rischio."

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ORDINE DEGLI PSICOLOGI, Consiglio Nazionale, Prot.15000174, Roma, 05 Giugno 2015.

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         09.
                          IPNOSI

L'ipnosi (dal greco ὕπνος - "hypnos ", sonno), più che un "servizio", è un vero e proprio strumento di lavoro: si tratta di una psicotecnica che può essere utilizzata in molteplici ambiti di intervento al fine di conseguire un miglioramento dello stato di salute psico-fisica dell’individuo.

La trance ipnotica è uno stato di coscienza tra il sonno e la veglia: una condizione attraverso cui la persona ha la possibilità di accedere consapevolmente alle proprie risorse interiori per poterle così utilizzare in vista del raggiungimento di un maggiore livello di benessere.

L'ipnosi ha origini molto lontane nel tempo. Già nell’antichità, infatti, essa veniva praticata da sciamani, stregoni, sacerdoti egizi e greci i quali se ne servivano per scopi terapeutici e divinatori. Successivamente sfruttata a fini spettacolari, è stata poi studiata ed utilizzata anche dalla medicina ufficiale. Attualmente, in ambito psicologico, l'ipnosi viene adoperata con l'obiettivo di ottenere svariati benefici, quali:

 

 

  • gestire l'ansia e il distress;

  • smettere di fumare;

  • contrastare insonnia, comportamenti alimentari inadeguati, dipendenze e abitudini disfunzionali;

  • superare problemi psicosomatici;

  • affrontare antichi nodi traumatici e scioglierli;

  • sviluppare la capacità di affrontare gli esami e di parlare in pubblico;

  • migliorare le performance lavorative e quelle sportive;

  • rendere più soddisfacente la vita sessuale;

  • stimolare la creatività e la fantasia;

  • gestire il disagio esistenziale;

  • agire contro la depressione;

  • ridurre il dolore;

  • migliorare l'autostima;

  • favorire la crescita personale;

  • imparare a rilassare i muscoli e a sciogliere le tensioni;

  • controllare i ritmi del respiro e raggiungere più facilmente uno stato di distensione;

  • ecc.

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10.

 

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 CONSULENZA TECNICA DI PARTE

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La Consulenza Tecnica di Parte è un servizio che consente ad un soggetto coinvolto in una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU), disposta dall’Autorità Giudiziaria, di incaricare (tramite il proprio legale che procede alla nomina) un professionista di propria fiducia che lo affianchi lungo tutto l’iter delle operazioni peritali.

 

Dopo aver esaminato con attenzione gli Atti in causa, nel rispetto della propria deontologia professionale e dell’operato del collega nominato dal Giudice, il Consulente Tecnico di Parte (CTP) può:

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  • monitorare l’operato del Consulente Tecnico d’Ufficio, controllando l’adeguatezza delle scelte metodologiche e la loro completezza in ordine al quesito espresso dal Giudice, esprimendo pareri tecnici, esaminando i protocolli dei test somministrati al proprio cliente, suggerendo strategie di lavoro alternative a quelle proposte, esprimendo osservazioni su quanto emerso;

  • supportare il proprio cliente nei momenti più complessi del percorso peritale, rispondendo alle sue domande e chiarendo i suoi dubbi rispetto al modo di procedere, informandolo sull’andamento delle operazioni, contenendolo nelle sue paure;

  • aiutare l’avvocato della parte che assiste a meglio comprendere, da un punto di vista psicologico, i singoli passaggi del percorso peritale ed il loro fine ultimo;

  • redigere, al termine delle operazioni, una propria relazione di replica alle conclusioni del CTU, nella quale mettere in luce le proprie valutazioni circa il procedimento in oggetto e la metodologia seguita dal CTU nel corso delle operazioni, specie qualora ritenga che la relazione finale stilata dal Consulente del Giudice risulti viziata da errori in sede di valutazione e/o non tenga in debita considerazione alcuni elementi emersi durante gli incontri.

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Avvalersi di un Consulente Tecnico di Parte può risultare di estrema importanza sia al fine di non ritrovarsi da soli in un percorso spesso complesso (quale è quello della valutazione tecnica), sia per assicurarsi che tutti gli aspetti rilevanti a proprio favore vengano tenuti in debita considerazione.

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